La 𝐍𝐞𝐮𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 studia gli aspetti anatomofisiologici, patologici e clinici delle malattie del sistema nervoso centrale e periferico.
Oggi sempre più frequentemente la neurologia viene intesa come riferita soprattutto allo studio delle malattie organiche del sistema nervoso, distinguendo nettamente il suo ambito da quello della psichiatria, la quale focalizza invece la sua attenzione sui disturbi mentali e del comportamento.
La competenza neurologica si base anzitutto sull’esame obiettivo neurologico, che ha la propria metodologia e tempistica; è un esame complesso, che permette di valutare innanzitutto i sintomi e poi i segni neurologici evocati dal medico stesso, e si attua in diversi tempi: si parte con l'osservazione dello stato di coscienza e del comportamento, del linguaggio, della stazione eretta e del decubito; si osserva il fondo oculare, i movimenti oculari, i movimenti facciali e della lingua; si procede con l'esame degli arti superiori e inferiori; si evocano riflessi specifici per lesioni centrali e periferiche; si valuta la sensibilità nei vari distretti. Eventualmente laddove necessario, si procede anche il controllo sfinterico.
I sintomi e i segni forniti dalla storia clinica e dall’esame obiettivo devono essere interpretati e tradotti in termini fisiologici e anatomici, vanno cioè identificate sia le alterazioni funzionali che le strutture anatomiche coinvolte. Per questo, oltre all’esame obiettivo, per porre diagnosi di una malattia neurologica il medico si può avvalere di molte indagini specifiche.